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La vera storia di Ian Palangio


A sinistra Hugh Millikin a destra Randy Ferbey

La nostra storia è ambientata nella lontana Australia.

Ian Palangio è un tecnico della Microsoft. Originario di Orangville nell’Ontario canadese, da molti anni ha scelto di vivere a Brisbane in Australia. In questo paese ha trovato la sua giusta dimensione. Sole mare belle spiagge il caldo dell’estate che ogni anno non sembra mai finire. Però qualcosa del suo lontano Canada lì non c’è. E ne sente tristemente la mancanza.

Un giorno il nostro personaggio decide di affittare una pista del ghiaccio nel centro commerciale. Si ricorda che il suo amico Hugh Millikin in uffico ha, in bella vista, 2 stones. Anche Hugh è canadese e i sassi sono lì nello studio quasi a rappresentare il simbolo delle sue origini. Un’altro amico, meccanico, nella sua officina, ha fatto sfoggio di possedere uno stone e Ian non l’ha dimenticato. In un negozio, specializzato in utensili per l’agricoltura, Palangio ha acquistato un bagnatore nato per l’annafiatura delle piante. Da questo momento riconvertito in pebble. E allora i primi curler di tutta l’Australia possono iniziare la loro avventura.

Il ghiaccio è quello usato per le attività di hockey. Appena il pubblico di pattinatori esce dalla pista, la Zamboni® rimette più o meno in sesto il ghiaccio. Ecco che per la prima volta Ian Palangio, Hugh Millikin, Sean Hall e Mike Woloschuk stanno iniziando a scrivere la storia del curling australiano. Graffiano il ghiaccio per tracciare le house, trasportano in pista le uniche 3 stones a loro disposizione, si bagna la pista e si parte. Le persone presenti nel centro commerciale non possono fare a meno di fermarsi incuriosite nel vedere questi strani personaggi lanciare dei sassi. Per tutta la sera è un susseguirsi di scivolate e lanci. Con tutti i limiti del caso e con l’impossibilità totale di un triplo take-out (3 le stones a disposizione!) i quattro amici rivivono le forti emozioni di un’infanzia vissuta in Canada dove il curling era tutto.

E da questo momento inizia il tutto. Poi il resto è storia recente più o meno conosciuta. Le stones aumentano in numero utile al gioco. Un piccolo spazio di ghiaccio viene dedicato solo al curling. E così nasce tutto il movimento del curling australiano. Nascono altri club. Si organizza la Nazionale e si partecipa, e spesso con successo, al Campionato del Pacifico. Adesso, ogni sera, gli allenamenti sono cosa seria e le stones lanciate, ogni giorno di preparazione, arrivano sino a 100 per ogni atleta. Intanto Hugh Millikin, originario di Vancouver, ha compiuto 49 anni. E’ lo skip della Nazionale Australiana ma lancia da third.

Bene questa squadra Australiana ancora oggi è famosa in tutto il Canada per come hanno saputo raccogliere un’incontenibile e sincera simpatia dal pubblico presente e da quello televisivo al Mondiale 2005. In quella manifestazione la nostra Australia ha saputo mettere in riga il meglio del curling mondiale. Nei vari draw ogni partita aveva dell’incredibile: 1° Draw USA-Australia 7 a 6, nel 3° Draw Australia-Danimarca 7 a 6, al 5° Draw Australia-Svizzera 5 a 6, nel 9° Australia-Italia 5 a 4. Ma è stato il 16° Draw quello della gloria, con Australia-Canada (di Randy Ferbey) 7 a 8 e una gran sudata canadese per ottenere la vittoria. Poi il Canada che, anche se stupefatto da questi sconosciuti australiani, ha saputo comunque conquistare il Titolo di Campione del Mondo 2005. Solo 10° posto invece per l’Australia, ma con tantissimi indimenticabili applausi di una tifoseria spontanea.

Sul signor Hugh Millikin, possiamo anche aggiungere che è un manager di grande prestigio essendo il CEO (Presidente) della Indigo Pacific Group. Ma questa… è un’altra storia.

No Comments

  1. Mariani Marco scrive:

    Ciao Renato bella iniziativa ,ti correggo solo perché poi il Canada di Ferbey in quell occasione nel 2005 vinse il mondiale io ero li .
    Comunque Millikin ha anche vinto non mi ricordo quando il premio come miglior giocatore in un mondiale .
    Ancora i mie complimenti sul tuo Link di informazione sul curling nazionale e non.

    Ciao e buon lavoro Marco Mariani

  2. renato negro scrive:

    Grazie alla segnalazione per mia fortuna tempestiva di Marco ho potuto modificare e correggere la stupidaggine che avevo scritto
    grazie Marco

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