Se su Marte c’è vita e quella vita conosce il curling, allora preparate le stones e organizzate “l’Universal Curling Championship” perchè qui sulla terra il Canada non ha rivali.
Quello che si è visto in questi Mondiali femminili di Aomori ,appena conclusi, era, nel suo epilogo finale, una storia sin troppo annunciata.
Poi di certo capita anche a questi fenomeni del curling una partita sbagliata, ma ogni team presentato ad una competizione è di livello irraggiungibile. D’altronde ci deve pur essere un motivo a giustificare che il curling in Canada è sport professionistico. Ma a volte, guardando un Mondiale, una Universiade, una Olimpiade, viene da pensare che il curling è spesso in realtà uno show sorretto dal businness di manager canadesi e da una Federazione Mondiale fatta da membri canadesi aiutata dalla commercializzazione di materiale di gioco anch’esso canadese. Insomma, il loro circo Barnum da esportazione. E la grande notizia, il fatto ecclatante nel curling mondiale, si crea solo quando il Canada sbaglia la partita e quindi si esalta il piccolo Team Nazionale (come Davide contro Golia) di turno che, commuovendo il mondo (anch’esso inteso solo come Canada) riesce in questa impresa titanica. Vorrei – e devo – però subito chiarire che questa mia non vuole essere una polemica contro le splendide e brave ragazze del team Kelly Scott viste in Giappone. (continua…)