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Relazione su “Il curling in Piemonte dopo Torino 2006”

Riceviamo e pubblichiamo volentieri la relazione del recente incontro tenutosi a Biella.

Il PANATHLON CLUB BIELLA
in collaborazione con:
Biella Curling Ice Club e Federazione Italiana Ghiaccio
Racconta

“Il curling in Piemonte dopo Torino 2006”

“Il curling in Piemonte dopo Torino 2006”. Questo il tema del quarto convivio del 2007 organizzato dal Panathlon Club della presidente Anna Moreschi Gatti. Sulla scia dell’entusiasmo, dopo l’inaugurazione del nuovo palaCurling di Biella voluto da Renzo Triffiletti, Enzo Fabris e Paolo Mosca, i massimi esponenti della “stone” hanno allietato i panathleti biellesi parlando di passato, presente e futuro del curling. Ospiti d’onore: Joel Retornaz (capitano della nazionale italiana); Franco Zumoffen (vice presidente della Federghiaccio e responsabile settore curling); Eros Gonin (responsabile della disciplina per il Piemonte) e la squadra campione d’Italia in carrozzina Sempione ’82. In qualità di relatore, preziosi gli interventi e le riflessioni di Renato Negro responsabile del Sum Draghi Curling Club e spalla tecnica di Federico Calcagno durante le Olimpiadi di Torino 2006 per la RAI.

Si propongo i passi salienti della serata

La partenza è subito carica di adrenalina, la regia propone i colpi che hanno permesso all’Italia di superare alle Olimpiadi la selezione del Canada. Retornaz prende la parola: “Questa vittoria mi viene più difficile guardarla in televisione rispetto a quando la stavo vivendo in diretta sul ghiaccio. Ogni volta che vedo i filmati mi salgono i peli lungo tutta la schiena”. E’ lui l’indiscusso protagonista, l’Harry Potter del ghiaccio, sebbene il suo soprannome preferito sia “l’ingegnere”. Giovanotto semplice, dalle buone maniere, nella tasca interna della giacca un mucchietto di cartoline che lo ritraggono in azione. Gli autografi, con dedica, sono d’obbligo, lui si stupisce ancora che la gente glieli chieda. Al suo fianco c’è Zumoffen, non ha vissuto la popolarità dell’azzurro di Cembra, non è uomo immagine, senza di lui, però, il curling in Italia facilmente non sarebbe mai esploso. E’ Renato Negro a spiegare il personaggio Zumoffen: “Si tratta del numero 1 del curling italiano. Il primo grande evento che ha portato in Italia sono stati gli Europei del 2003 a Courmayeur, mentre per il 2010 si è assicurato, proprio negli scorsi giorni, l’organizzazione del Mondiali che si svolgeranno a Cortina”. Si narra così del curling che verrà: “Con le Olimpiadi ci siamo trovati una bomba che tutto d’un tratto è esplosa – ha detto Negro –, nessun esperto di media avrebbe potuto prevedere un tale interesse, durante i giochi olimpici si sono registrati due milioni e mezzo di ascoltatori medi, il curling doveva essere la disciplina tappa buchi, si è rivelato sport televisivo, facile da seguire. Ci si aspettava il boom con l’Hockey, invece il riscontro è stato una grande difficoltà di interpretazione delle regole. Il curling non aveva spazi pubblicitari, i direttori hanno chiesto ai maggiori opinionisti sportivi interventi sul curling. Prima era disciplina da tutti sbeffeggiata, poi si sono dovuti ricredere”. Il successo dell’Italia è stato a dir poco fondamentale: “Hanno vinto contro professionisti che si allenano a tempo pieno. Paragonato al calcio, è come se la Biellese avesse vinto con la Juventus, anzi di più, con il Brasile”. Anche internet ha avuto un ruolo importante: “Il sito ufficiale di Torino 2006 ha fatto registrare 47 milioni di contatti solo con il curling”. Quale il futuro del curling? “La Nazionale è poi stata invitata al Festival di San Remo, la canzone che vince deve poi essere trasmessa molte volte dalle radio per restare impressa. Il curling è come una canzone. Adesso per il curling si crea il problema di avere visibilità. Una scommessa complicata, perché bisogna confrontarsi con altre realtà e conviverci”. Ancora non partito ufficialmente con le attività, i numeri del palaCurling di Biella sono per il movimento già importanti: “Sono partiti 14 corsi – è l’intervento di Paolo Mosca –, c’è un progetto scuola che funziona a meraviglia. Praticano curling e pattinaggio tutte le scuole, dalle elementari alle superiori, stiamo parlando di un bacino d’utenza di 12 mila studenti”. Prosegue: “Con la realtà di Pinerolo siamo come dei fratelli, ci hanno ospitato per due mesi quando ancora il nostro club era da costruire. Siamo partiti con una squadra che ha partecipato al campionato di serie B, dopo la prima fase, ci siamo confrontati con la poule dal 7° al 14° posto e siamo giunti settimi, dopo soli pochi mesi”. Presente il giocatore biellese Marco Thiebat: “Sin dal prossimo anno giocheremo per salire in serie A”. Infine Mosca ricorda le finali disabili dello scorso 8-9-10 aprile: “I ragazzi del Sempione ’82 mi hanno dato una lezione di vita”. E’ stato poi affrontato il discorso Nazionale: “Ci vuole senz’altro un ampliamento – ha detto Negro –, perché tra qualche anno il rischio di non riuscire a costruire una Nazionale competitiva è forte. Gli sport sul ghiaccio possono essere praticati ovunque, perciò bisogna mettere le mani avanti, se a Cortina ci sarà un calo generazionale di giocatori altre realtà dovranno essere pronte a fornire atleti per la Federazione. L’esempio di Biella è davvero positivo, speriamo che altre città decidano di affrontare il discorso curling. E’ vero che esiste il problema degli impianti e anche vero il fatto che il nostro Retornaz quando ha iniziato a giocare lo faceva dentro una serra ghiacciata”. Eros Gonin ha poi fatto un bilancio sull’attività piemontese: “Attualmente i tesserati sono 265, è stato superato il Veneto che vanta 217 iscritti. Ben 8 sono le società in Piemonte e 9 quelle venete. Sei sono gli impianti attivi in Piemonte: Torino con quattro piste che diventeranno sei dal prossimo anno, Pinerolo con tre piste, Biella con due, Ornavasso con una pista all’aperto, Salza di Pinerolo, paese di 74 abitanti, con una pista però non omologata; infine Asti con una sola coperta”. Retornaz ha poi risposto a quesiti tecnici posti dai panathleti presenti.

Stefano Zavagli

One Comment

  1. [...] tenerezza rileggere le relazioni sulla crescita del movimento subito dopo le Olimpiadi del 2006. Si parla di pionieri, di passione, del problema della scarsa [...]

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