curlingtorino/blog Rotating Header Image

Ma sarà poi vero?

Il signor John MacDonald è un inventore americano. E fin qui nulla di strano. Ma la cosa che ci interessa è legata al suo brevetto n° 5566938 registrato il 22 ottobre 1996.
Con questo brevetto, John asserisce di aver ideato un rink per il curling sintetico. La superfice di gioco, così come mi pare di aver compreso, è di polietilene a bassa densità, quindi Teflon. Le stones sarebbero create con una pietra di bassimo attrito. Lo stone sarebbe inoltre posizionato all’interno di una intelaiatura d’acciaio a sua volta protetta da una gomma respingente per sopportare gli urti e per consentire il rimbalzo tra le stones. Tale gomma andrebbe sostituita quando l’usura lo richiede.
Al momento di più non so. Sono gradite, quindi, ulteriori informazioni da chi  magari conosce in modo più approfondito il funzionamento di questo brevetto.

No Comments

  1. Andrea scrive:

    La cosa sembra porprio fighissima!!!! Ho visto il dettaglio del brevetto, ma come un buon brevetto è molto generico (questo perchè ogni cosa assimilabile a tale sistema può così essere contestato e prendere soldi tramite il brevetto)…
    Ma a grande sorpresa ATTENZIONE!!! Guradate qua: http://www.superglideskating.com/product.asp

  2. Manu60 scrive:

    ma queste piste artificiali non hanno peeble ? come fai a mantenerlo se non c’è un impianto refrigerante? oppure se preparano piste dotate di peeble artificiale , serve ancora l’azione di scopa? servono ancora le scope? sembrerebbe di giocare a bocce o a bowling perdendo parte della gestualità del curling….

  3. Andrea scrive:

    Indubbiamente si….ovvio che non c’è il peeble..credo (quindi ipotizzo alla grande) che il materiale sia particolarmente scivoloso al contatto della lama dei pattini (quindi metallo)..
    Credo che però la scivolata si possa simualare bene ed anche la delivery..poi ovviamente finisce lì…perchè la scopa non serivrebbe (al massimo potrebbe fare il medesimo effetto uno “spruzzino”, immettendo acqua sulla superficie la stone dovrebbe avere meno attrito, ciò potrebbe simulare l’effetto di fusione del ghiaccio che fa la scopa).
    Per il curl non saprei se si verifichi o no…in teoria si ma solo un fisico o un tecnico dei matriali in questione potrebbe dirlo con certezza…

  4. masis scrive:

    In passato avevamo esaminato queste piste artificiali, che ovviamente avrebbero permesso il totale risparmio dei costi energetici. Ci era sembrato di capire che fossero costruite con una base plastica sulla quale veniva steso uno strato di una sorta di paraffina scivolosa. Questa struttura permetterebbe alla lama dei pattini di incidere lo strato di paraffina e quindi di pattinare. Diversa è invece la questione curling, che diventa assolutamente impossibile da praticare in queste condizioni.
    La scarsissima diffusione di queste piste, fa però pensare ad una scarsa efficacia anche per il pattinaggio libero.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

CURLING ITALIA