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Torneo di Leukerbad: resoconto

Reduci dalla trasferta al Torneo di Leukerbad, vogliamo ora riportare le nostre impressioni, non tanto sull’aspetto sportivo che potete leggere sul post precedente a questo, ma sugli aspetti generali che possono, in futuro, essere utili ad altri giocatori che vogliano partecipare alla manifestazione.

Cominciamo dalla geografia: Leukerbad si trova nel Vallese Svizzero a 1.400 di quota. Da Torino si raggiunge attraverso l’autostrada Torino-Aosta, quindi il Gran San Bernardo, da lì si procede in territorio svizzero attraverso Martigny, Sion, Sierre e da qui si comincia a salire per una trentina di Km. per giungere appunto a Leukerbad. Sempre da Torino, immaginando un’andatura tranquilla, bisogna programmare circa 4 ore di viaggio (soste comprese). Il paese, tipico di montagna, è piuttosto piacevole, in mezzo ad una valle abbastanza stretta, ma la vera caratteristica sono le acque termali. Due gli stabilimenti termali presenti che permetteranno di vivere in pieno relax le pause del torneo, che peraltro è organizzato in modo da lasciare anche del tempo libero. Grazioso.

Il Torneo: la vera caratteristica è la possibilità di giocare in luglio, che per noi è quasi una chimera. E’ ben organizzato, da ragazzi giovani, molto disponibili, che hanno fatto il possibile per metterci a nostro agio, essendo noi anche gli unici che non parlavano tedesco. Molto piacevole il pranzo di sabato, a differenza della solita cena degli altri tornei, servito all’aperto e con una qualità e un servizio eccellente, cosa non facile da trovare da queste parti. Il livello delle squadre lo definirei medio, e questo potrebbe essere un incentivo anche per squadre nostrane con poca esperienza, che potrebbero non fare un viaggio con risultati sportivi scoraggianti. Piacevole e divertente.

Il ghiaccio: forse questa è la nota meno positiva, o forse, semplicemente, noi siamo troppo ben abituati. Il giocare a luglio certo non aiuta, ma il fenomeno della condensa crea effettivamente una bella serie di problemi e il personale addetto alla manutenzione probabilmente non ha una competenza specifica. Bisogna comunque adattarsi, ed in ogni caso la struttura dello SportArena è piuttosto accogliente (a parte il caffé che costa 2,50 euro e una bottiglia d’acqua 5,00 euro). Da perfezionare.

Sistemazione alberghiera: noi abbiamo soggiornato all’Hotel Derby. Un ottimo rapporto qualità prezzo (45 euro a notte con colazione e garage), semplice ma ordinato, ma sopratutto a non più di 50 mt. dall’ingresso dello SportArena, il che consente di uscire dall’Hotel senza problemi di trasferimenti in auto, parcheggi e quant’altro. Consigliato.

Con questo speriamo di aver fornito un quadro utile ad altri giocatori e rimaniamo comunque disponibili a fornire tutte le informazioni necessarie ed eventuali recapiti.


Interno palazzetto di Leukerbad

No Comments

  1. Diego scrive:

    alcune piccole precisazioni a favore dei neofiti.
    a parte le stalattiti da condensa con relativi salti della stone il ghiaccio era più o meno paragonabile ad altre piste svizzere da noi provate. considerate che per le abitudini elvetiche il punto di riferimento è la pista all’aperto (quindi ghiaccio lentissimo ed irregolare) e non un impianto postolimpico dedicato al curling come pinerolo come è per noi. ma già il tazzoli è un ottimo campo, sappiatelo e credetemi sulla fiducia. (santo giulio proteggici tu)
    rispetto ad altri tornei, inoltre, i ritmi sono più rallentati, c’è tempo libero tra una partita e l’altra e i tempi di trasferimento dall’albergo sono pari a zero. questo permette di godersi di più il piacere della gita oltreconfine che non è una brutta cosa, soprattutto se si è alle prime esperienze internazionali.
    concludo ricordando che leukerbad è nella svizzera tedesca ma comunque per mangiare e dormire con l’italiano ed un pizzico di inglese ce la si può cavare più che agevolmente.
    il giudizio a titolo personale è dunque più che positivo.
    saluti a tutti.

  2. Amanda scrive:

    Avete mai pensato a scrivere una guida sui tornei di curling? :-)
    Avete fatto un resoconto puntuale e preciso. Comunque in base a quel che avete scritto…. non andrò mai a giocare lì se il ghiaccio è più lento anche del nostro tazzoli!!!!
    Un bravi alla squadra e ai nostri cronisti!

  3. masis scrive:

    Uno degli obiettivi di questo blog è proprio quello di condividere esperienze sportive, sopratutto all’estero, che i vari giocatori possono fare o possono aver fatto in passato. E per questo che invitiamo tutti i curlers italiani a scriverci i loro pareri sui vari tornei in giro per il mondo, e noi provvederemo a pubblicarli.

    P.S. per Amanda: la velocità del ghiaccio del Tazzoli è almeno doppia rispetto a quella di un Torneo come Leukerbad. Per i più tecnici il riferimento è che fino almeno al 4° end per superare la hog-line si deve tirare sotto i 3 secondi.

  4. marco (RS) scrive:

    Insomma, un torneo per braccia muscolose ;-) :-)

  5. silvio scrive:

    Complimenti per il risultato.
    siete stati dei veri draghi

  6. renato negro scrive:

    Io invece personalmente e come Club non sono assolutamente soddisfatto. Siamo diventati dei professionisti a crearci delle giustificazioni. Ma la realtà cruda è un’altra. Nei Tornei, all’estero, incontriamo delle squadre che spesso solo occasionalmente giocano a curling.Che casualmente formano la squadra per l’occasione.Il ghiaccio è brutto per noi ma anche per loro ma questi le stones le mettono a punto. Abbiamo ore e ore di ghiaccio in piu’ rispetto a chiunque altro.Abbiamo una consolidata abitudine a lamentarci ma , rispetto al 90% degli europei non abbiamo cosi’ poche ore ghiaccio e quando vediamo le altre piste apprezziamo sempre di piu’ quello che Giulio fa per noi. Allora non mi resta che pensare che il problema è nella testa.

  7. masis scrive:

    Tirato per la giacchetta mi sento in dovere di intervenire, anche in qualità di skip della squadra di Leukerbad.
    Sono assolutamente d’accordo con Renato sul fatto che il ghiaccio è uguale per tutti. Non sono invece per niente d’accordo sul numero di ore di ghiaccio. Il simpatico skip di Adelboden che ci ha battuto a fatica nella prima partita, ci ha detto che gioca a curling da 30 anni e che in una stagione gioca circa 20 tornei, tra quelli interni al club e quelli in giro per l’Europa. E scusa se è poco. Quando abbiamo trovato squadre che giocano per diletto, le abbiamo battute o ci siamo comunque sempre ben comportati.
    Poi c’è un aspetto tecnico: la maggior parte dei curlers dilettanti svizzeri, gioca con il cosiddetto back swing, ossia alzando la stone in fase di caricamento e poi facendosi “trainare” dalla stone stessa. Questo è forse l’unico modo di ovviare alla lentezza del ghiaccio, ma nessuno di noi gioca con questa tecnica e, sopratutto, nessuno di noi insegna ai neofiti a giocare con questa tecnica. E’ una scelta, che peraltro condivido in pieno, e come tale va difesa.
    Ultima considerazione: se quello è il ghiaccio sul quale è giusto giocare, perché tutte le manifestazioni importanti si giocano su di un ghiaccio veloce, perfettamente in piano e pulito ??
    Tutti noi ad esempio abbiamo magari giocato a tennis su un pezzo di terra al parco, ma se prenotiamo un ora al Circolo, pretendiamo che il campo sia in ordine.
    Con questo voglio solo dire che chi ci ha battuto ha assolutamente meritato, ma che in quelle condizioni le variabili che entrano in gioco sono molteplici. La partita che ci avrebbe permesso di andare alla finale con il 4° posto, l’abbiamo persa, oltre che per i nostri errori, per una stone sbagliata degli avversari, che sarebbe andata lunghissima su di un qualunque campo e lì si è fermata sulla brina dopo un rimbalzo.
    Buon gioco a tutti.

  8. Diego scrive:

    mi allineo in pieno alla posizione di masis. caro presidente, è vero che pochi atleti in europa hanno passato 6 ore a settimana sul ghiaccio ma ricordo che i miei allenamenti quest’anno si sono chiamati torneo uisp e campionato italiano/piemontese oppure venerdì a pinerolo su nostra iniziativa personale. sappiamo tutti che fine ha fatto il turno di allenamento dei warriors, vero?… quindi scusate la presunzione ma per questo 11° posto e il 14° di lugano (davanti a squadre italiane e svizzere ben più blasonate) preferirei ricevere un piccolo bravo o anche solo “in campo internazionale stiamo migliorando” piuttosto che sentirmi dire che non ho la testa… tanto lo so da solo che devo migliorare quindi non c’è bisogno di stuzzicare x mandarmi in bestia.
    ribadisco il concetto che gli svizzeri, perlomeno a questi livelli, giocano un altro curling rispetto al nostro e snocciolo alcuni tempi cronometrati x dimostrare la mia tesi.
    a lugano la prima bocciata del cc chiasso era 2 secondi e 00 (giuro che mi sono spaventato a leggere il cronometro) e il resto della partita è stato più o meno stabile sui 2,8 x un punto.
    a leukerbad abbiamo tirato guardie a 2,8, nei momenti di grazia della pista a 3,1. per il punto laterale anche 2,5 causa brina e ghiaccio nuovo (applausi alla gerbi che l’ha messo).
    con la scivolata classica è ben difficile raggiungere questi tempi, maggiormente se non si è cinghiali tipo me o fabio, si rende necessaria la manata x dare forza ma ovviamente viene meno la precisione in scopa.
    se quindi non posso apprezzare il lavoro di giulio facciamo che lasciarlo libero di godersi la famiglia, giochiamo tutti col backswing così ai tornei faremo faville. ma non lamentatevi se giocando a pinerolo i miei sassi si fermano a torre pellice.
    concludo ricordando a renato la sua prestazione a lugano e i sassi fermi 3 metri fuori dalla hog. problemi di concentrazione o riconosci che c’è dell’altro?
    perdonate lo sfogo, ritengo questa la sede meno adatta x questi discorsi e riconosco tutti i miei limiti di giocatore medio/mediocre, ma le cosce a pezzi x aver giocato un secondo abbondante sotto le abitudini erano le mie…

  9. Fabio scrive:

    Mi associo al commento di masis e aggiungo la mia personale soddisfazione, e anche quella di Veronica, nell’aver raggiunto il traguardo di Leukerbad e di Lugano. E’ vero, si tratta solo di un 14° e un 11° posto, ma per noi, che a marzo del 2006 non sapevamo che cosa fosse il curling, e a mala pena riuscivamo a stare in piedi sul ghiaccio, è un risultato veramente importante. Dovreste vedere la faccia che fanno gli svizzeri quando gli diciamo che giochiamo solo da un anno…soprattutto di quelli che perdono. E comunque fino ad adesso ho incontrato squadre svizzere i cui componenti giocano in media da dieci/quindici anni (per rispondere alle squadre occasionali citate dal Presidente). Un grazie alla pazienza del nostro Skip Masis e di Diego nel digerire le nostre c….te durante le partite. Quindi, per tutti coloro che hanno iniziato da poco, allenatevi e seguite le indicazioni degli istruttori…. noi abbiamo fatto così e ci siamo tolte molte soddisfazioni in campo (che spettacolo vedere la Gerbi tirare un 2.50 e andare a punto o Masis scendere sotto i 3.00 secondi per fare uno dei suoi tiri di precisione o vedere Diego per la prima volta perdere l’equilibrio in scivolata dopo aver titrato una super sassata ).
    Ps. Gli Ice con due nuove leve sono arrivati in semifinale ai campionati italiani…..però questa Curling Accademy, niente male.

  10. Diego scrive:

    non ho capito perchè la soddisfazione è vedere gli altri far bene e me cadere… fabio quando ti prendo ti stronco… ;)
    cmq chiedo scusa per i toni accesi di oggi, magari il commento del pres era solo per stuzzicarci e spronarci un po’ ma sono un po’ sanguigno di carattere… chi mi ha visto negli infelici dopopartita lo sa…

  11. renato negro scrive:

    Credo proprio di non essere stato compreso.Ma non avete torto .Rileggendolo non è di certo chiaro il mio stato d’animo .Con quello che ho scritto non intendevo di certo dare delle note di demerito a qualcuno di voi.Anzi la vostra disponibilità e la passione sono sempre da ammirare.Le mie considerazioni sono dentro di me e non sono rivolte a nessuno.Vorrei che si vincesse qualcosa proprio perchè è arrivaato il momento e ve lo meritate. Non per esibizione verso gli altri club ma proprio per rafforzare il convincimento che , adesso, ve la potete giocare con chiunque. E non solo giocare ma vincerla e senza problemi.
    Comunque vi ammiro anche per questo

  12. Diego scrive:

    di sicuro ti abbiamo mostrato che ci teniamo a quel che facciamo. personalmente forse l’ho mostrato anche troppo.. e cmq lasciatelo dire sinceramente: no, il tuo stato d’animo non era chiaro… :)

  13. roberto scrive:

    ma allora non solo i drunk stones fanno casino giocando a curling!!
    da esterno o da neofita sono contento del risultato degli amici warriors,
    ma giocando contro di loro nel torneo o contro i white ho capito che l’allenamento è importante e che si vince o si perde piu per i propri errori che per il culo altrui. da sportivo invece devo dire che non mi piace cercare giustificazioni per le sconfitte credo sia piu saggio cercare di riconoscere gli errori fatti.sinceramente io leggendo il report di diego e massis ho trovato interessante il loro resoconto tecnico e sul grande lavoro di giulio ho potuto apprezzakòo sopratutto nella giornata conclusiva del torneo interregionale …..
    comunque noi drunk risolvevamo tutto davanti a una pinta e se avete voglia potremmo incontrarci per un aperitivo serale al piolino in via monferrato 27 dove sono nati i DRUNK STONES magari giovedi 19 prossimo QUE VVIVA IL CURLING QUE VIVA IL CURLIG DRAGHI TORINO
    QUE VIVA L’ACCADEMIA( ma il nome preciso della società quale è? un abbraccio a tutti a presto
    roby

  14. curlingtorino scrive:

    Il nome esatto della societa’ e’ quello scritto nella pagina delle Info. ;)
    Il progetto Curling Academy Torino, invece, e’ l’elemento fondante della scuola di curling del nostro club con la partecipazione del club cugino Yellostone CC e del CUS Torino.

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