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Con il “ferro da stiro” in Canada sbarcò il curling

Proviamo a fare un salto nella storia.

E’ il momento in cui il curling lascia, per la prima volta, il vecchio Continente e approda in Canada. La storia ancora una volta non conferma con certezza ma indica alcuni luoghi e date molto ravvicinati. La prima è il 1758. Siamo nel Quebec. Una consistente avanzata militare scozzese del reggimento Fraser Highlanders prende d’assedio e conquista la fortezza francese a Louisbourg. E proprio in queste zone, sul ghiaccio di fiumi o laghi d’inverno, forse iniziarono. Ma se avanziamo con la nostra macchina del tempo di soli 55 anni troviamo la certezza assoluta che il curling è arrivato in Canada. Le ondate dei coloni dalla Scozia ormai sono sempre più frequenti e con l’avanzata dell’esercito, comandato dal generale Wolfe, si sviluppa la città di Montrèal. Il presidio dei militari non fu di poco conto perché, mancando le stones di granito, un gruppo di commercianti iniziarono a lanciare, sul fiume ghiacciato San Lorenzo, dei ”ferri da stiro” creati fondendo palle di cannone. Nasce così il Royal Montrèal Curling Club (era il 1807). L’adesione, alla partenza, è limitata a 20 soci tutti uomini. Come indicato nell’articolo 1 dell’atto costitutivo di questo club, le partite si svolgono ogni mercoledì a mezzogiorno. Gli anni passano e nel 1857 i soci curler sono 60. Per consentire anche alle donne di giocare bisogna attendere sino al 1894. Anche la sede del club, in tanti anni, ha vissuto frequenti traslochi. Da una prima area primitiva di gioco andata distrutta da un incendio nel 1852 ad una pista vicino ad un canale attiguo al Ponte Wellington. Poi il club acquista un’area molto vasta a Sainte Catherine Street. Parte di questo immobile, molti anni dopo, trova interessati all’acquisto alcuni imprenditori edili. Il Royal Montrèal Curling ha quindi potuto realizzare un buon profitto dalla vendita ed investire nella progettazione, in Boulevard Maisonneuve West, di quello che ancora oggi affettuosamente chiamano “il capannone eretto”. In questa splendida area, oggi posizionata tra l’autostrada Ville Marie e la Rue Sherbrooke ovest, nasce la struttura sportiva  realizzata in legno lamellare con travi ad arco che permettono un grande spazio aperto senza pilastri centrali. Pare che sia l’unico esempio di questo tipo di struttura ancora oggi esistente. Per il ghiaccio artificiale sulle piste  dobbiamo aspettare il 1928 quando un socio curler mette  a disposizione del club il suo sistema di refrigerazione del latte. Alcuni anni dopo (1931) il Royal Montrèal acquista anche  un compressore nuovo. E la storia continua. Nel 2007 i 500  soci del Royal Montrèal Curling Club (primo club canadese)  hanno festeggiato i 2 secoli di vita.

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No Comments

  1. guido scrive:

    A proposito delle palle di cannone fuse in sostituzione delle stones in granito, da delle voci di ring, ho sentito che la preziosa ed unica cava in grado di fornire il materiale per le stones parebbe essere in esaurimento.
    Si hanno notizie degli eventuali progressi ottenuti dalla ricerca per individuare dei materiali sostitutivi con le stesse caratteristiche del granito?
    Al massimo torneremo a fondere dei proiettili da cannone , tanto dal 1758 ad oggi , purtroppo, quello è un materiale che non è mai andato in esaurimento.
    Guido Reale

  2. renato negro scrive:

    Ciao Guido. Senza dubbio ha svolto un ottimo lavoro la società americana Alpine che propone, con buoni risultati ,delle stones di porcellana. Ma la tendenza , da parte della Fed. Mondiale, è quella di continuare con il granito utilizzando gli inserti. Le stones nuove ,attualmente prodotte e vendute, sono con il granito pregiato ( blue hone) solo nella parte di contatto con il ghiaccio. Esiste quindi un mercato delle vecchie stones che vengono acquistate, dalla ditta scozzese che produce stones, per affettarle e quindi avere gli inserti utili a creare nuove stones.
    Questa scelta salva sicuramente il businnes agli scozzesi Si continua a mantenere un potere pressochè assoluto nella scelta del granito. Non ci si mette in mani commerciali USA. Questa è la situazione attuale del mercato che ritengo continuerà per molto tempo. Almeno un periodo tale che abbia stufato gli americani e che non veda piu’ sul tavolo la loro proposta di stone in porcellana

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