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ECC2009 finito per l’Italia.

Con l’ultimo turno femminile di oggi si è concluso il Campionato Europeo 2009 per le squadre italiane, maschile e femminile. Il risultato sarà probabilmente conosciuto alla maggior parte degli appassionati, e lo ricordiamo solo per dovere di cronaca: entrambe le squadre retrocedono nel Gruppo B.
Ma sinceramente non è dell’aspetto tecnico di cui vorremmo parlare, ad altri ben più competenti e titolati toccherà quest’onere. Quello che vorremmo capire, da appassionati, è quale possa essere il futuro del movimento in Italia, oggi che appare in una profonda crisi.

Team maschile. Il risultato appare evidentemente molto negativo, non tanto nel numero pur pesante di sconfitte, ma nella sensazione di non essere mai stati in grado di impensierire gli avversari. Ora, con un mondiale da giocare proprio in Italia, ci si troverà a dover affrontare un nuovo challenge che, norme cervellotiche, prevedono ora per stabilire quale sarà la formazione a rappresentarci ad aprile a Cortina. Per cui tutto potrebbe di nuovo cambiare, e nulla si potrà programmare fino alla definizione del team designato.

Team femminile. Anche qui il risultato è evidentemente negativo, ma quell’extraend contro la Finlandia avrebbe davvero potuto cambiare il senso di questo europeo.
La squadra comunque, fuori dalle Olimpiadi e dai Mondiali, ha terminato i suoi impegni internazionali per questa stagione, ma il problema non appare questo.
In ambito femminile la squadra campione d’Italia non si è iscritta al campionato, non si è giocato il challenge per mancanza di sfidanti, e in ambito junior l’ultima squadra nazionale è stata decisa più dalle carte bollate e dal giudice sportivo che dai sassi tirati.
Davvero difficile immaginare un futuro roseo in una situazione come questa.

A completare l’opera, l’anno dei mondiali maschili in Italia, porta con se anche il Presidente federale a scadenza di mandato senza prospettive di nuove candidature all’orizzonte e lo stesso dicasi per il tecnico delle squadre nazionali.

Ora, a seguito delle Olimpiadi di Torino 2006, e dell’enorme successo mediatico che questa disciplina aveva raggiunto, una sola parola ci sarebbe piaciuta sentire nelle varie riunioni o consulte che dir si voglia: programmazione.
Nell’anno 2006, noi avevamo una squadre maschile rivelazione dell’evento olimpico e una squadra femminile 2° classificata all’Europeo. A distanza di solo 3 anni, tutto questo non esiste più, cancellato, due squadre nella serie B europea e basta.

Ora nessuno chiederà alla nostra squadra maschile di competere alla pari con la Scozia mondiale o con la Norvegia di Ulsrud, ma di potersela giocare con Francia o Repubblica Ceca, questo sì.
Adesso c’è bisogno di idee chiare, di un programma di sviluppo a medio termine. I mondiali di Cortina saranno sicuramente un grande successo, ma noi sappiamo bene che ci saremo solo perchè paese ospitante.
Se non vogliamo che il nostro futuro sia quello, con tutto il rispetto, di giocarsela con Grecia, Serbia o Bielorussia, questo è il momento di tirarsi tutti su le maniche e lavorare per l’interesse comune. Non sarà facile, questo lo sappiamo tutti, ma è il momento di dire chi ci sta e chi no.

No Comments

  1. claudia scrive:

    Buonasera a tutti gli appassionati di curling ed a te Gianandrea. Sono Claudia Alverà, una delle titolari di questa squadra femminile. Siamo state sfortunate con la Finlandia, ma Vi garantisco che abbiamo combattuto e fatto vedere che sappiamo giocare a curling.Siamo finite in serieB, ma con il rispetto di tutte le nazioni che ci hanno incontrato e con l’augurio di rivederci presto risalire. Al di là di questo, abbiamo lavorato molto, 6 giorni su 7, ma purtroppo questo non basta. C’è la necessità di competere all’estero, perchè il movimento in Italia, sopprattutto quello femminile, non ti aiuta a sviluppare meccanismi di gioco e di siutazione che si presentano a competizioni come gli europei ed i mondiali. Ma come tutti sanno i fondi non riescono ad aiutare questo sport.
    Bisogna inoltre capire, e questo lo dico “A VOCE ALTA” che se vogliamo crescere, non servono le guerre tra Ovest ed Est. Lo sport è bello perchè unisce. Non è nato per creare guerre!
    A competizioni importanti devono presentarsi atleti preparati. Non si và a fare il torneo di Cortina o di Cembra o di Pinerolo… Carte bollate, decisioni di giudici, stanno distruggendo lo spirito del curling .
    Torniamo con i piedi per terra, e facciamoci tutti un esame di coscenza.
    Un saluto da Aberdeen

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