curlingtorino/blog Rotating Header Image

maggio 2nd, 2010:

Problemi con la legge per Jim Armstrong oro a Vancouver

Storie come questa che vede coinvolto lo skip della nazionale paralimpica canadese Jim Armstrong non dovrebbero far parte dei temi redazionali da noi trattati. Ma nella circostanza  ritengo sia corretto informarvi in quanto sui giornali canadesi la storia è stata decisamente stravolta e quindi il fatto, così come riportato, sembrerebbe sicuramente più infamante per Jim e indirettamente anche per il curling. Veniamo quindi ai fatti. I quotidiani americani e canadesi titolano la notizia “Medaglia d’oro paralimpica Jim Armstrong arrestato per droga”. Andando dentro la notizia, la storia ha sfumature sicuramente più lievi. Jim Armstrong si era recato il 15 aprile scorso alla sua casella postale a Blaine (Washington) per ritirare un pacco di farmaci arrivati dalla Cina. Proprio la provenienza del pacco ha insospettito i controllori doganali che hanno voluto verificare il contenuto della spedizione. All’interno sono state trovate pillole per la disfunzione erettile di Viagra e 280 pastiglie di Cialis. Jim Armstrong ha ritirato il pacco e per lui sono scattate le manette. Dopo aver formalizzato l’arresto Jim ha subito dichiarato che la sua condotta era illegale. Sul farmaco la polizia ha dichiarato che si tratta di un prodotto contraffatto con le pillole di Viagra che avevano un logo con evidenti differenze rispetto all’originale e per il Cialis erano di dimensioni diverse da quelle autentiche. Il giorno seguente Armstrong è stato messo in libertà su cauzione di 20.000 dollari ed in questi giorni comparirà davanti al giudice della Corte di Seattle per rispondere all’accusa di importazione illegale negli Stati Uniti, e poi conseguente trasferimento in Canada, di farmaci contraffatti. La notizia sul caso, così come riportata dai giornali, ha poi anche coinvolto il figlio di Jim ipotizzando che lo stesso si sarebbe dato da fare per vendere le pastiglie nei vari curling center di Vancouver.

Quindi in verità non si tratta di droga ma di altra cosa e di una azione illegale meno ecclatante. Il mio disappunto sulla vicenda è rivolto a quanti fanno informazione per il curling e scrivono quotidianamente per il nostro sport. Su un incidente di percorso, come questo accaduto a Jim Armstrong , si dovrebbe fare chiarezza e così contrastare l’infamia scritta sui giornali che si interessano al curling solo per ragioni diverse da quelle sportive. Ma nei siti di curling hanno scelto la linea del silenzio e dell’indifferenza. Fuori dal mondo del curling è inutile attendere un aiuto ma anche tra curler è sempre più difficile trovare solidarietà.

CURLING ITALIA