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maggio 28th, 2010:

Da nuovi studi e ricerche presto una nuova scopa

Tutti sappiamo quanto l’azione di swipping sia fondamentale nel gioco del curling. Ma dopo aver superato i problemi di apprendimento e quando l’azione fisica si può definire corretta otteniamo veramente l’effetto voluto? A questa domanda dal 2007 sta lavorando un professore dell’Università Canadese di Scienze della Salute che ha sede a London nell’Ontario. Responsabile della ricerca/studio il professore Tom Jenkyn. Con il sostegno della Canadian Curling Association, ed il supporto di un couch di esperienza olimpica come Scott Arnold, il professor Jenkyn per molte sedute ha ripreso l’azione di scopa della nazionale canadese con telecamere a infrarossi dimostrando in questo modo inequivocabili condizioni. Ecco cosa ha potuto anticipare sullo studio: “In realtà lo swipping con le scope attualmente in uso  aumenta la temperatura del ghiaccio di soli uno o due gradi. Questa variazione di temperatura non è ovviamente sufficente per convertire il ghiaccio in acqua. Non si sta sciogliendo proprio nulla” afferma Tom Jenkyn “in verità lo swipping crea una azione biomeccanica. Lo swipping tende a ridurre la differenza di attrito tra i lati dello stone”. Per il momento Tom Jenkyn non può aggiungere altro in quanto  è vincolato dal segreto. Ma nel mese di giugno lo sviluppo della ricerca sarà reso pubblico. Nel frattempo il professore ha ricevuto anche un finanziamento di 18 mila dollari dal Fondo Innovazioni per elaborare il design di una nuova scopa che possa migliorare veramente le prestazioni e il riscaldamento del ghiaccio. La commercializzazione è prevista per il 2011.

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