curlingtorino/blog Rotating Header Image

giugno, 2010:

Le piemontesi al 45° Summer Bonspiel di Cortina

Come da tradizione, anche quest’anno Cortina d’Ampezzo ha ospitato il più importante torneo italiano di livello internazionale, giunto oramai alla sua 45° edizione.

Dal 24 al 27 giugno lo stadio del ghiaccio di Cortina, che nel mese di aprile aveva ospitato i Mondiali maschili e a seguire le finali del Campionato Italiano Assoluto, ha visto la partecipazione all’evento di ben 60 squadre da tutta Europa, tra cui Spagna, Russia, Finlandia, Regno Unito e molte altre.
Una oramai consolidata combinazione di sport e divertimento ha fatto da cornice all’evento, che ha riscosso come sempre grande successo ed approvazione da parte di tutti, giocatori ed organizzatori.

Ottimo il comportamento delle squadre piemontesi e in particolare da segnalare il piazzamento per la squadra dello Sporting Club Pinerolo 1, con skip Elvis Molinero, third Lorenzo Piatti, second Roberto Costadone, lead Salvatore Stramandinoli, che al termine del torneo si piazza al terzo posto della classifica con 4 vittorie su 5. Per quanto riguarda le altre piemontesi, nono posto per il team torinese DrunkStones (Dafarra), dodicesimo per gli Ice Revolution (skip Dellaia, Valgrand, Dutto, Ollino, Rodgerson) e trentunesimo per lo Sporting Pinerolo 2 (skip Cogno, Quero, Brondino, Priotto).
Per la cronaca la vittoria del Torneo è andata alla squadra tedesca dei fratelli Schopp, con una brillante serie di 5 vittorie su 5; medaglia d’argento invece per il team Adelboden (skip Maurer).

cortina-podio-torneo-estivo.jpg

Riunione annuale della Canadian Curling Association

La scorsa settimana a Gatineau, Quebec, si è svolta l’Annual General Meeting della Associazione Canadese. Le novità portate in discussione erano molte e tutte estremamente importanti per il curling. In primo luogo è stato introdotto nel regolamento la possibilità di 2 interruzioni di gioco per poter consultare l’allenatore. Il tempo del fermo gioco rimane di 1 minuto ma il timer non viene fermato. Le partite continuano a essere di 10 end. In caso di extraend le squadre possono chiedere l’intervento dell’allenatore ancora una terza volta. L’altra importante novità riguarda l’iter di qualicazione Olimpica per le squadre canadesi. Attualmente i migliori team venivano accreditati, al Trial finale per le Olimpiadi, considerando i migliori risultati degli ultimi 3 anni pre-Olimpici. Dalla prossima stagione  contano i risultati degli ultimi 2 anni. Un’altra novità è sicuramente l’inserimento dal 2011 anche di una partita aggiuntiva che assegni la medaglia di bronzo nel Brier, nel Torneo Scotties e nel Tim Horton. Sì perché, questi prestigiosi tornei, a oggi, non prevedevano l’assegnazione e quindi la gara per il bronzo. Questa novità del bronzo non è ovviamente inserita perché in Canada  si sono improvvisamente scoperti appassionati  a tale metallo. Le  ragioni sono  molto più banali. Una gara in più vuole dire maggiori introiti televisivi e, per i giocatori, una partita retribuita in più rispetto a oggi.

Dopo i temi tecnici la riunione ha affrontato i temi finanziari. La Canadian Curling Association è molto soddisfatta della stagione appena conclusa. Il curling ha avuto grande visibilità con una Olimpiade e una Paralimpiade disputate in casa. I conti economici rispecchiano l’euforia degli associati. Un bilancio in positivo che si chiude con un avanzo finanziario della stagione 2009-2010 pari a 853.044 dollari ed un surplus accumulato totale di 2.556.996 dollari.
Al termine nominato anche il nuovo direttivo della Canadian Curling Association. Jack Bowman di Victoria, British Columbia, è stato eletto alla carica di presidente del consiglio per la stagione 2010-2011, mentre Laura Lochanski di Edmonton, Alberta, è stata nominata vicepresidente. Nuovi arrivati nel consiglio sono Marilyn Neily di Iqaluit, Nunavut e Avery Ugo di Halifax, Nova Scotia.

Olimpiadi Invernali 2018: le candidate

Il Comitato Olimpico Internazionale ha comunicato il nome delle tre città candidate ad ospitare i Giochi del 2018.

Sono Annecy (Francia), Monaco (Germania) e Pyeongchang (Corea del Sud) le tre città che si contenderanno l’assegnazione dei Giochi Olimpici invernali del 2018. Lo ha deciso poco fa il Comitato Olimpico Internazionale riunito a Losanna. La città che ospiterà i Giochi del 2018 verrà scelta il 6 luglio 2011 a Durban, in Sudafrica.

Ad esclusione della città sudcoreana, le due località europee sarebbero facilmente raggiungibili per i tifosi italiani. In particolare, per i tifosi piemontesi, la località di Annecy sarebbe quasi un’altra Olimpiade in casa, vista la poca distanza che separa la città transalpina dal traforo del Frejus o del Monte Bianco.

Mario Sibille eletto Reponsabile Nazionale GUG

Si sono svolte a Trento le elezioni Nazionali degli ufficiali di gara del settore curling. Mario Sibille è stato eletto all’unanimità responsabile Nazionale degli ufficiali di gara di settore, succedendo così a Bruno Pezzin. Per quanto riguarda il Piemonte, sarà coadiuvato nel suo  incarico da Roberto Chiovitto.
Al neo eletto i migliori auguri di buon lavoro.


E’ nata Sofia

Il 10 giugno scorso, è venuta alla luce del mondo Sofia, figlia di Anna Lisa e Loris Brondino.
Da tutta la redazione di curlintorino.it e dagli appassionati piemontesi di curling, le più vive felicitazioni e i più cari auguri alla piccola Sofia, alla mamma e al papà.

sofia.jpg

L’estate di Cheryl Bernard

Con l’estate le notizie di curling scarseggiano ma qualcosa, ravanando ravanando, si può sempre trovare. E’ proprio il caso di Cheryl Bernard, skip della Nazionale canadese alle Olimpiadi di Vancouver 2010. Su Cheryl vi posso riferire alcune notizie di questi giorni. Iniziamo con l’ultimo numero del Magazine Hello Canada che è uscito nelle edicole canadesi con un servizio sul voto espresso dai lettori con  la classifica dei 50 personaggi ritenuti i piu’ belli del Canada. Bene, tra i piu’ votati, insieme a Michael Bublè e Celin Dion, figura anche la skip Cheryl Bernard. In qualche modo oltre al curling è un meritato riconoscimento alla bellezza femminile anche dopo i 40 anni. Cheryl alla notizia ha risposto con una battuta scherzosa: “sicuramente scarseggiavano le partecipanti” e poi ha aggiunto “mi sono comunque divertita a posare per  il servizio fotografico di Hello Canada. Erano anni che non indossavo piu’ un vestito tanto femminile. Quando sono rientrata a casa mio marito, vedendo il mio trucco, è riuscito solo ad esclamare my gosh. E’ stato tutto divertente. Tutto questo momento dopo Vancouver è molto particolare. Le persone per strada mi salutano e ancora oggi rimango sempre un po’ imbarazzata”. Invece parlando di curling e della Cheryl skip, diciamo che in questi giorni la squadra medaglia d’argento alle Olimpiadi 2010 si è riunita per decidere i programmi di attività futuri. In un primo momento il gruppo (Susan O’Connor, Carolyn Darbyshire e Corl Bartel) aveva meditato di considerare la possibilità di fermarsi per un anno. Ma l’incontro ha creato nuovi entusiasmi e la voglia di vincere ancora altre competizioni. In questo incontro la squadra di Cheryl Bernard ha anche deciso che parteciperà al Skins Game che si svolgerà nel Casinò Rama di Orillia (a circa 130 km a nord di Toronto) il 22 e 23 gennaio 2011. Lo Skins Game è un torneo al quale sono invitati pochi teams ma sicuramente il meglio del curling mondiale maschile e femminile. Le squadre partecipanti saranno il team di Kevin Martin (medaglia d’oro a Vancouver), quello di Kevin Koe (Campione del Mondo a Cortina) e il team scozzese di David Murdoch. In questo torneo si scontrano squadre femminili contro le maschili.  La prima gara di apertura vedrà proprio in pista Kevin Martin contro Cheryl Bernard. In palio un montepremi totale  di 100.000 dollari canadesi.

cheryl-bernard.jpg

Barcellona candidata alle OLIMPIADI INVERNALI del 2022

Barcellona ci riprova e chissà se stavolta avrà dietro di sé la Spagna reduce dalle delusioni di Madrid 2012 e 2016. Il capoluogo catalano ha annunciato oggi la propria candidatura all’organizzazione delle Olimpiadi Invernali 2022. Se riuscisse ad aggiudicarsela sarebbe la prima città ad aver organizzato le Olimpiadi estive, nel 1992, e, giusto trent’anni dopo, quelle invernali.
Dici Barcellona 92 e pensi a quel magico anno in cui la Spagna organizzò non solo le Olimpiadi, ma anche l’Expo di Siviglia, con il primo AVE che univa la città andalusa a Madrid. Dire 1992 è rievocare il momento di massimo splendore della nuova Spagna democratica quando, tra Felipe González, le nuove infrastrutture, la movida guidata da Pedro Almodóvar, le grandi riqualificazioni urbanistiche promosse dalle Olimpiadi, il Paese mostrava al mondo la propria rinascita e suscitava sorpresa ammirazione per la capacità di uscire, in soli 15 anni, dalla più oscurantista delle dittature fasciste per proiettarsi direttamente nel cuore dell’Europa più vivace, atlantica ed europeista. Forse Barcellona ha bisogno di rivivere un sogno come fu quell’anno spettacolare di cui fu indubbiamente protagonista di primo piano (buona parte della sua fama di città cosmopolita, avanguardista, aperta e tollerante viene non tanto da Erasmus, ché non abbiamo tutti 20 anni, ma dall’immagine offerta nel 1992).
Come si presenta il progetto barcellonese? Tiriamo fuori un po’ di orgoglio torinese, ogni tanto. Il sindaco Jordi Hereu, che ha presentato la candidatura barcellonese questa mattina dal Museo Olimpico y del Deporte, intende utilizzare “il cambio di filosofia” del Comitato Olimpico Internazionale, che ha organizzato gli ultimi Giochi in grandi città vicine alle montagne e ha detto che l’esempio da seguire è Torino 2006. Come già Torino con le Alpi nel 2006, infatti, Barcellona punta sulla vicinanza ai Pirenei per organizzare le gare indoor in città e le competizioni sulla neve nelle vicine stazioni sciistiche. Torino modello di Barcellona, come, in fondo, Barcellona lo è stata nelle grandi riqualificazioni urbanistiche che hanno cambiato il volto di Torino negli ultimi anni.
Il progetto non è ancora noto nei dettagli, per cui non si esclude niente. E’ quasi sicuro che parteciperanno le stazioni sciistiche della Cerdanya, probabilmente qualche prova potrebbe coinvolgere anche il vicino Principato di Andorra, che ha manifestato interesse a partecipare; anche se è allo stato embrionale, il progetto prevede, insomma, il lancio sulla scena internazionale delle stazioni sciistiche più vicine al capoluogo (sembra esclusa al momento la presenza della più famosa e mondana Baqueira Beret, nella Vall d’Aran, in provincia di Lleida e quindi geograficamente troppo distante). Quella che è certa è la divisione dei ruoli lanciata da Torino: alla città le cerimonie di apertura e chiusura e le competizioni al coperto, alla montagna le gare sulla neve. “Sorprenderemo il mondo, questa città mediterranea può organizzare anche i Giochi Invernali” ha detto Hereu.
La candidatura di Barcellona è destinata a scontrarsi con quella di Saragozza Jaca, che è già stata presentata in altre occasioni, ma Hereu non è apparso preoccupato, dichiarandosi “rispettoso” di tutte le candidature e disposto a lottare lealmente per la vittoria della sua città. I tempi prevedono che il Comitato Olimpico Spagnolo scelga la proprio città candidata a giugno 2013. Quindi, a ottobre del 2015, sarà il CIO a decidere dove si svolgeranno i Giochi Invernali 2022. Germania, Romania, Canada e Nuova Zelanda hanno già annunciato l’intenzione di competere con una propria candidatura. Bona sort a Barcellona, sarebbe bello rivederla sulla cima del mondo, trent’anni dopo

Donate le stones al curling club Dockland di Melbourne

A settembre del 2009 avevo dato notizia del furto di 58 stones avvenuto fuori dal curling club Dockland di Melbourne. Le stones , al momento del furto,si trovavano all’interno di un furgone che riportava sul laterale la pubblicità di una marca di whisky.La polizia da subito ha ipotizzato che i ladri , scappati con il furgone, volessero in realtà rubare delle bottiglie di alcolici . Tutti pensavano  che ben presto potesse arrivare una segnalazione e quindi  ritrovare le stones. Qualche curler di Melbourne aveva anche immaginato di abbinare il furto subito alla maledizione di Ayers Rock.Dalla montagna rossa , considerata sacra dai nativi, sono ormai decenni che i turisti fanno razzia di pietre come  souvenir. Da 2 anni gli aborigeni hanno annunciato che la sottrazione delle pietre di Ayers Rock sarà punita con una maledizione che colpirà  il turista. Ma solo alla montagna sacra l’anatema lanciato dagli aborigeni ha avuto il suo effetto. Al ranger del parco nazionale, all’interno del quale è presente la montagna rossa, viene  quotidianamente  recapitato  almeno un sacchetto  in restituzione accompagnato sempre da un biglietto con le scuse.Ma ci sono anche molti messaggi che raccontano il dramma e le disgrazie che il turista pentito  ha subito al ritorno da Ayers Rock. E non pensiate che si tratti sempre solo di qualche piccola pietra. Una famiglia tedesca ha inviato in restituzione un sasso di 9 kg. Ancora piu’ avida la famiglia del South Australia  che ha restituito un souvenir del peso di 32 kg. Ma per le stones di Dockland nulla nessuna novità. E arriviamo alla bella notizia. Per l’inaugurazione del nuovo Ice house di Dockland la Società ING REAL ESTATE ha regalato al club 96 stones revisionate insieme a scope 8 ender ,balance plus e stabilizer. E mentre in Italia andiamo al mare in Australia iniziano i preparativi della stagione invernale con tanto curling.

Creatività italiana nel curling con Marco Ferraro e Lino Di Iorio

Chissà quante volte, posando la scarpa su una hack, avete notato quel nome ” Marco” inciso a caldo sulla gomma. Al contrario, usando materiale Balance non avete recepito nessun sentimento italiano ma anche qui dietro alla creatività troviamo Lino. Non possiamo negare che una sensazione di orgoglio ci sfiora. In qualche modo ci sentiamo più coinvolti in un mondo, quello del curling, spesso troppo lontano dalle nostre tradizioni. Marco Ferraro è un manager che risiede nel Quebec. E’ coinvolto nel mondo del curling come giocatore di ottimo livello. Un buon lead senior che, con i compagni Pierre Charette Louis Biron e Maurice Cayouette, ha partecipato al Campionato Nazionale Senior rappresentando il Quebec. Dal 1987 ha creato e ridisegnato le hack che oggi quasi tutti i club, ma anche gli eventi Olimpici, utilizzano nell’allestimento delle piste da curling. Unico difetto delle hack di Marco, come dichiara lui stesso, sono realizzate con gomma eccellente e quindi hanno una lunghissima durata. Se così non fosse Marco potrebbe ulteriormente incrementare la vendita. Storia simile anche per Lino di Iorio. Un lungo viaggio dal Molise l’ha portato a vivere ancora bambino a Toronto. Lino è un ingegnere e imparando a giocare a curling si era reso conto che qualche nuova idea sul materiale era utile al curling. Con il tempo sono nate le scarpe Balance con il buco nella suola. Poi le scope e vario abbigliamento. Ma anche macchinari per il lancio e lo studio sulla qualità delle stones.

Si chiama Boomerang la nuova scopa Asham

Arnold Asham, il fondatore dell’azienda canadese, questa volta nel design di una scopa si è ispirato agli aborigeni australiani. E’ nata così la nuova Asham Grooved Boomerang syntetic pad. Arnold dichiara che la scopa, con questa nuova forma, consente un migliore avvicinamento allo stone e un maggiore riscaldamento del ghiaccio. Sul quanto sia performante, Asham va anche oltre dichiarando di poter ottenere un prolungamento della corsa che può arrivare, sin dall’inizio di gara, anche a 60 cm in più rispetto alle scope attualmente in uso. Le scope boomerang sono già state testate dal team di Terranova di Brad Gushe e dal team di Jeff Stoughton. Costo del nuovo Pad Boomerang sul sito Asham circa 30 dollari canadesi.

arnold_asham_boomerang.jpg

CURLING ITALIA