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In Canada uomini professionisti e donne partecipanti

Parliamo ancora della decisione presa dal Team Bernard di sciogliersi a fine stagione. Riprendiamo la notizia perché oggi, sul quotidiano The Globe and Mail, in un articolo scritto da Bob Week, si riconsidera il problema di questa squadra femminile canadese come una seria criticità nel curling per le donne. In sostanza emerge una disparità negli aiuti economici che rende difficile per le atlete canadesi vivere e giocare e allenarsi solo dedicandosi al curling. Proprio il Team Bernard, a inizio stagione, nonostante l’aver conquistato la medaglia d’argento a Vancouver, aveva segnalato quanto per loro fosse difficile trovare uno sponsor e poter sostenere i costi dell’attività. Il problema era stato da loro anche reso pubblico con la realizzazione di enormi cartelli di pubblicità stradale piazzati in tutta Calgary che riportavano un messaggio chiaro di ricerca e di aiuto per uno sponsor interessato. Ma pare che anche in questo modo non abbiano trovato soluzione. Al contrario un team come quello maschile di Kevin Martin può contare sul sostegno offerto da sponsor come Uncle Ben’s oltre che da l’azienda Pedigree (cibo per cani). Poi di certo per le donne esiste anche un’altro serio problema che è legato alla famiglia e alla maternità. Il caso di atlete in pista durante la gravidanza è frequente così come di giocatrici in gara con il bimbo al seguito. In queste condizioni diventa proibitivo per chiunque affrontare un programma lungo un quadriennio con un unico obiettivo le Olimpiadi. Tanto sacrificio tanti viaggi e troppe rinunce per le donne  senza mai potersi sentire e vivere da veri professionisti.

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