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Mondiali Senior e Mixed Doubles 2011: Diario da St. Paul n° 1

Da St. Paul (Minnesota) Gianandrea Gallinatto

Il viaggio verso St. Paul non ha avuto intoppi, se non quello della lunghezza davvero al limite della sopportazione e con la sensazione di un viaggio da deportati, tutti belli pigiati ed intrappolati nelle proprio poltrone. I primi problemi arrivano al nostro arrivo dove le norme di sicurezza americana ci impongono una coda di oltre un’ora per lasciare le impronte digitali e le nostre foto. Finalmente riusciamo ad uscire dalla dogana e un volontario dell’organizzazione ci indirizza verso una navetta per raggiungere l’albergo. Arrivati in hotels veniamo abbandonati a noi stessi e nessuno ci dice cosa succederà, ma non ce ne preoccupiamo. Ritrovo tutti assieme (squadra del misto e i senior) per la cena e da subito ci pare di capire che la città non sia un luogo che  impressiona a prima vista.

La mattina di sabato il Team Mixed Double ha il practice alle 8.00 e alle 7.00 ci presentiamo nella hall dell’albergo e dopo pochi minuti magicamente appare una navetta che ci accompagna al curling centre. Ad accoglierci c’è quello che immaginiamo essere il Presidente del Club che ci dà il benvenuto, i  pass, accompagnandoci negli spogliatoi. Molto belli, e con un  armadietto in legno a nostra disposizione. In bella mostra di sè un piccolo tricolore. Sarà poi lo stesso con la squadra senior.

Ci cambiamo e cominciamo a guardarci attorno. Otto piste si presentano davanti a noi con una lunghissima vetrata che separa la parte per il pubblico. La cosa che impressiona da subito è il numero enorme di volontari che si danno da fare. Si ha sempre l’impressione che ci siano più volontari che giocatori. Cominciamo il practice e subito il ghiaccio si presenta di gran livello, la velocità non è eccessiva ma la curlata davvero impressionante, si arriva tranquillamente a 5 piedi con punte di quasi 6 piedi, cose per noi davvero inusuale.

Intanto arrivano tutte le squadre e la circolazione, negli spazi angusti del curling centre, comincia a restringersi. Sembra di stare in centro per lo shopping natalizio e i “sorry” si sprecano. Insieme alla squadra senior testiamo il ristorante del club che, come da tradizione, sta al piano superiore con la vista sulle piste sottostanti. Arriviamo in fretta a comprendere che le abitudini alimentari americane non si addicono troppo alle nostre e capiamo che la regola è non avventurarsi. Per la sera è previsto il Welcome Reception presso uno degli hotel e, anche in questo caso, è il servizio di navetta che si dimostra davvero eccezionale (per tutto il resto si capisce che sarà un campionato all’insegna del risparmio). Bisogna farsi bastare un po’ di formaggio e dei dolci perché quello è  il menù della cena. La squadra senior chiede un interprete, così come peraltro previsto, ma non gli viene fornito. Sembra che qui non siano mai arrivati immigrati italiani.

Arriviamo a domenica e alla prima partita. Facciamo colazione molto all’americana e capisco subito che i ragazzi sono davvero emozionatissimi e mi confessano di aver dormito pochissimo.

La solita navetta ci porta al curlingcentre. Facciamo la prova sassi e i ragazzi sono sempre più preoccupati, sono giovanissimi, alla loro prima esperienza e cerco di fare il possibile per tranquillizzarli. Evidentemente non ci riesco perché cominciano il primo end, contro un Inghilterra non irresistibile, e non ne fanno una giusta. Sono irriconoscibili. Prendiamo 5 punti che ammazzano ancora più il morale. Al secondo end abbiamo l’occasione di marcare 4 punti e riaprire la partita e basterebbe una semplice bocciata che Giorgia non sbaglierebbe 9 volte su 10. Ma se ti tremano le gambe non ti riesce nulla. Non marchiamo un punto per 4 mani e neppure nella pausa riesco a scuoterli. La partita finisce 11-1 e credo che i ragazzi non vedessero l’ora di arrivare alla fine. Tutti mi chiedono quanti anni hanno e mi dicono che per loro sarà una “good experience”, speriamo.

Intanto giocano anche i senior contro la Germania, in cui milita il Signor Kapp, padre del famoso Andy. Giocano bene fino alla pausa dove conducono per 4-2, poi si comincia a venir fuori l’esperienza dei tedeschi che recuperano punto su punto. All’ultimo end i nostri sono sotto di 2 punti e hanno la concreta possibilità di andare all’extra end, ma lo skip tedesco, che gioca con due spettacolari bretelle, tira un gran doppio takeout che spegne i sogni di vittoria.

Andiamo a pranzo e qui capita la cosa più esaltante della giornata. Si avvicina la presidentessa della World Curling Federation che ci chiede da dove veniamo. Quando sa che veniamo da Torino, ci chiede subito del nuovo curlingcentre al villaggio olimpico. Rimango basito e le spiego quale è al situazione. Ci saluta, facendo il segno delle dita incrociate, augurandosi che la cosa vada a buon fine. Domani due partite per il Mixed Doubles e una per i Senior, speriamo che i ragazzi  siano più calmi e abbiano capito la lezione.

One Comment

  1. lore scrive:

    leggendo il resoconto il tutto è divertente ………………. lo spero anche per loro ! comunque una bella esperienza

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