curlingtorino/blog Rotating Header Image

Una storia triste a Bellegarde

E’ domenica mattina a Bellegarde. E’ non è una giornata qualsiasi per George Donald ma un momento di grande sofferenza. Da poco sono passate le otto ed è già davanti a un vecchio capannone in disuso. Entra e sale una scala e ogni passo si accompagna allo scricchiolio sinistro del legno. Arrivato in cima al soppalco vede davanti a se una distesa di stones con tanta polvere da far sembrare ridicolo domandare da quanto non si giochi più a curling. Fuori con un camioncino è arrivato Al Thompson e subito prepara il mezzo per il carico. E’ domenica 22 maggio 2011  a Bellegarde, un piccolo paese nello Saskatchewan quasi al confine di Manitoba. Questo paese ha una storia recente perché è nato dall’insediamento di famiglie arrivate dalla Francia e dal Belgio nel 1898. Non sono mai stati in molti ad abitare da queste parti ma a metà del novecento si potevano contare sino a 300 anime. Adesso sono rimasti in pochi forse non più di 100 se contiamo anche quelli delle fattorie non lontane dal paese. E quasi 100 anni aveva anche la casa del curling dove nelle fredde sere d’inverno tutti si ritrovavano per bere un bicchiere e per lanciare due stones. Ma adesso alla sera chi è rimasto preferisce guardarsi un buon film alla televisione oppure raggiungere le cittadine di Manitoba per andare al ristorante o in discoteca. Così da qualche anno più nessuno ha organizzato le serate di curling e allora a che serve tenere occupato quel capannone con tutte quelle stones. George è stato incaricato dalla comunità di consegnarle al signor Thompson che è un artigiano del granito di Winnipeg. Thompson si è accordato per acquistarle al prezzo di 75 dollari per le più vecchie e 125 per quelle meno vecchie. Sono quasi tutte blue hone dell’isola scozzese di Ailsa Craig ma ci sono anche 2 giochi di granito Trevor del Galles. L’artigiano Thompson le rimetterà a posto e sicuramente molto presto le rivenderà negli Stati Uniti in Arkansas o in California dove la popolarità del curling è in crescita e i club per il curling stanno nascendo come i funghi. Intanto George scende dalla scala con l’aria triste tenendo nelle mani 2 stones per volta. Davanti al camion le cede a Thompson che con molta cura le posiziona allineate sul piano di carico. Questa scena durerà per circa due ore. Poi con le ultime due anche l’artigiano scende dal mezzo e chiude le sponde di carico del camion. Si sporge nella cabina per prendere un assegno e una penna. Lo compila segnando chiaramente i numeri per un totale di 6620 dollari canadesi. Thompson strappa l’assegno lo consegna a George Donald e si stringono la mano. I soldi serviranno per la manutenzione della scuola e altri piccoli lavori nel paese. Ma di quelle sere d’inverno di birra e di curling qui a Bellegarde non rimarrà neanche il ricordo.

bellegard.jpg

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

CURLING ITALIA