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Riflessioni

Anche nel mondo del curling c’è chi soffre di depressione

Questo non è uno di quei pezzi che ho il piacere di scrivere ma è una triste riflessione e trovo che sia inutile, oltre che egoista, se rimane solo un momento nei miei pensieri. L’altro giorno avevo scritto sul decesso del giocatore canadese Jim Sullivan. Delle ragioni sulla sua prematura scomparsa non avevo avuto modo di sapere. Oggi  invece è stato reso noto che Sullivan si è tolto la vita perché gravemente depresso. Immediatamente mi è tornata alla mente anche la triste e analoga fine della giocatrice ventenne francese, Solene Coulot, nel febbraio del 2010 e poi ancora il suicidio, nel dicembre dello stesso anno, del campione scozzese wheelchair Frank Duffy. E’ incredibile pensare che anche tra persone così legate al curling  possa annidarsi la sofferenza e la depressione. In un ambiente dove è di regola l’amicizia la solidarietà lo spirito di gruppo, c’è invece qualcuno che si sente emarginato, dimenticato e troppo solo. Il mondo del curling è incolpevole ma potrebbe sempre esserci accanto a noi un compagno di gioco che ha bisogno di essere ascoltato. Prestiamo attenzione ad ogni piccola… quasi impercettibile richiesta di aiuto.

Ho paura degli eccessi

Quando la Nazionale norvegese è scesa sul ghiaccio alle Olimpiadi di Vancouver con i pantaloni della divisa di gioco multicolori ero decisamente entusiasta per questa scelta. Ho subito pensato che finalmente anche nel curling soffiava un vento nuovo e nuove idee. E, cosa più importante, anche grazie a quei pantaloni l’attenzione del mondo era, per la prima volta, caduta in modo dirompente sul curling. Tutto bene, quindi, anzi fantastico. Ma il commercio e gli affari potrebbero chiedere di più e tutto rischierebbe di degenerare nel ridicolo. Scrivo questa riflessione dopo aver visto una fotografia che vi propongo in questo articolo. Siamo a San Francisco dove in questi giorni si è svolto il Festival Frisco. Nella giornata dedicata alla cultura norvegese sul palco è stata invitata una rappresentanza della Nazionale curling di Norvegia. Ognuno degli atleti presenti indossava un modello differente realizzato dalla Loudmonth che da tempo realizza e commercializza abbigliamento per il golf. Ma prestate attenzione all’immagine. L’uomo sulla destra è il CEO (Amm. Delegato) della società Larry Jackson. Larry indossa un completo multicolore e a questo punto subentra la mia paura. Auguriamoci che la scelta stilistica di Larry rimanga solo sua e non voglia spingere il Team Norvegia ad indossarla alla prossime Olimpiadi invernali di Sochi 2014.

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Perle di saggezza from Dan Rafael

Ieri era coach per la Nazionale cinese oggi è qui da noi in Italia con il preciso impegno di riportare il nostro curling tra le grandi nel mondo. Ma l’esperienza di Dan Rafael va anche oltre il gioco del curling e per chi ha orecchie per sentire anche in momenti di semplice dialogo ognuno di noi può recepire un piccolo importante messaggio. Dan ama usare una semplice frase che  può raccogliere in sentesi il suo modo di essere e tutto il suo pensiero.

It’s not finished until the fat lady sings!
Non è finita fino a quando la signora grassa canta!

Curioso questo modo di dire. Nasce sicuramente nell’ambito teatrale dell’opera con un particolare riferimento alla rappresentazione wagneriana dove la cantante “solitamente grassa” è l’ultima a chiudere l’opera  lirica con un acuto. La frase è poi diventata famosa con largo uso nel nord America quando nel 1976 il giornalista sportivo Dan Cook, in un articolo nella sua rubrica sul San Antonio Express News, la utilizzò a commento della partita di basket tra la squadra del San Antonio contro Washington.

Mai quindi rinunciare. Mai smettere di crederci perché la gara, se iniziata male, può cambiare e solo al termine eventualmente possiamo e dobbiamo accettare la sconfitta. Un importante messaggio per tutti noi e in qualsiasi contesto, non solo nel curling.

Andrea Pavani, Padova, Pratica del curling e Cetto Laqualunque

Esiste un nesso tra il giocatore di curling Andrea Pavani, la città di Padova e il curling. Andrea Pavani nasce a Caracas nel 54 ma ha vissuto lungamente a Cortina. Ha giocato a curling a partire dagli anni 70 così come suo padre Enea. Ha conquistato con il Cortina 66, prima, e poi con Curling Club Tofane, il titolo italiano in 14 edizioni. Ha partecipato a 13 Mondiali e 10 Europei. Ha indossato la maglia della Nazionale Italiana il 202 occasioni. Nel 1979 ha conquistato la medaglia di bronzo ai campionati Europei giocati a Varese. Una vittoria che ha potuta condividere con il padre che giocava da lead nella stessa Nazionale .Andrea è certamente l’atleta che nel curling italiano maschile ha conseguito i maggiori risultati. Nel 1991 decide di ritirarsi dalle competizioni di curling anche perché nel frattempo da Cortina si è trasferito a vivere a Padova città che non è dotata di impianti per il curling.

Arriviamo quindi a parlare di Padova e  come approccio al tema riprendiamo una dichiarazione dei dirigenti comunali di questa città pubblicata il 17 dicembre scorso in occasione dell’inaugurazione dello stadio del ghiaccio di Arcella quartiere di Padova. “Ora Padova, oltre ad essere una capitale dell’atletica grazie al nuovo palaidoor, diventa una capitale anche per gli sport sul ghiaccio – ha spiegato l’assessore allo sport Umberto Zampieri – L’investimento per la tensostruttura è di 1milione 400mila euro, mentre il completamento dell’opera prevede un impegno economico di 3 milioni”. Il Palaghiaccio copre una superficie di 4mila mq (45×80) a copertura di una pista olimpica per il ghiaccio di 58×28 metri adatta ad ospitare tutti gli sport sul ghiaccio a livello internazionale, due piastre polivalenti di 29×28 metri, spazi dedicati con tribune, spogliatoi e servizi.

In luglio Alessandro, un padovano, ha pubblicato una lettera aperta: “Scrivo questo articolo rivolgendomi garbatamente alle autorità della città di Padova, per sostenere uno sport minore ma per me molto bello: il curling.
Egregio Signor Sindaco, Presidente della Provincia, Egregi Asssessori allo sport di Comune e Provincia di Padova, voi che potete realizzare grandi idee. Il palaghiaccio in zona Plebiscito è a mio giudizio un’opera bellissima, perché può accontentare coloro che vogliono pattinare sul ghiaccio, e sono in tanti. Considero bellissima poi anche l’idea di creare una squadra di hockey su ghiaccio, che possa poi un giorno giocare contro Bolzano, Asiago e Cortina, cioè le grandi di questo sport in Italia.
Ma perché non puntare anche sul curling? A mio giudizio è uno sport bellissimo, il campo di gioco non sarebbe neanche enorme, basti pensare che in un campo di hockey su ghiaccio ci starebbero ben tre campi da curling.
In più in esso non c’è il contatto fisico tra gli avversari, si insegna a rispettare l’avversario, a fine partita si va tutti a mangiare assieme. Inoltre potrebbero praticarlo tutti quanti dai più giovani ai più anziani in quanto non è uno sport dispendioso a livello fisico. Il curling richiede invece visione di gioco, intelligenza, calma, tranquillità, a mio giudizio è lontano anni luce dal nervosisimo, e dalla frenesia della vita di tutti i giorni, ideale per staccare la spina per qualche ora.

Il Vice Sindaco in passato nonché Assessore allo Sport di Padova qualche anno fa in un momento di autoesaltazione scrisse, elencando tutte le  strutture sportive di nuova realizzazione: “PIU’ SPORT IN CITTA’… PER UNA CITTA’ IN SALUTE – Un risultato incredibile… per la promozione dello sport e per una Città in salute (Claudio Sinigaglia- ViceSindaco e Assessore allo Sport)”.
Il comunicato dell’allora Assessore ricorda in qualche modo lo slogan di Albanese nel personaggio di Cetto Laqualunque.

Comunquemente… ci chiediamo cosa ne è stato del curling a Padova?

Mondiali di curling offresi: ma è crisi economica o di interesse?

Volevo segnalarvi un comunicato pubblicato sull’autorevole sito della World Curling Federation. La data indica il giorno della pubblicazione e si riferisce al 20 ottobre 2010 e dice: “La WCF è attualmente alla ricerca di offerte per ospitare eventi futuri.” Sinceramente è una notizia che se non fosse diffusa da WCF  mi farebbe pensare a quanto sia attendibile. Il comunicato fornisce anche un dettaglio degli eventi di cui si può richiedere l’organizzazione e anche in questo caso continuo a stupirmi. Leggo che ci si può proporre per organizzare: Campionato Mondiale Donne 2013, Campionato Mondiale Junior 2012, Campionato Mondiale Senior 2012 e 2013  con abbinato il Mondiale Mixed Doubles, Challenge Europeo Junior 2012 e 2013 oltre a Campionato del Mondo Wheelchair 2012 e Qualificazione Mondiali Wheelchair. Continuo a domandarmi se la crisi che ha colpito l’economia mondiale sia arrivata anche sul curling oppure ci sia (diciamola in questo modo) una crisi di vocazioni? Negli anni passati, quando si ragionava sul fatto di poter organizzare qualche evento di discreta importanza internazionale, pareva che fosse semplicemente utopia perché era praticamente impossibile entrare in gara per le future assegnazioni di eventi. Con questo annuncio si scopre che, almeno adesso, le cose non sono più così. Allora vogliamo ricordare alla FISG che per proporsi per l’assegnazione di uno o più degli eventi citati si deve inviare richiesta a info@wordcurling.org. Forza e coraggio, organizziamo e rientriamo nel giro internazionale che l’Italia ne ha tanto bisogno.

Vorrei raccogliere dai voi dei pensieri per Franco Zumofen

Come abbiamo già scritto Franco Zumofen dopo tanti anni di impegno per il curling ha deciso di lasciare l’incarico di responsabile del settore. Personalmente non vorrei ripetermi nei ringraziamenti o nel ricordare a tutti quanto quest’uomo ha saputo fare. Sarebbe però bello usare questo blog per raccogliere una vostra frase un vostro pensiero per Franco. Quello che vi chiedo quindi è di dedicare quattro righe a questo signore che, per voi di Cortina, Cembra, Claut, Sesto San Giovanni, Pinerolo, Torino, Biella, Monsano, Courmayeur, Bormio o Chiavenna che sia, tanto, e molto di più di quanto possiate immaginare, ha saputo donarvi. Non dimentichiamo mai di essere riconoscenti. Forza, scriviamo.

Olimpiadi 2006: Un dramma tutto torinese

Ritornando indietro negli anni ho come primo pensiero il giorno il cui il CIO si è pronunciato a favore di Torino e da quel momento la città assumeva l’incarico di organizzare i giochi del 2006. Alla nostra incosciente felicità si contrapponeva la rabbia degli svizzeri sconfitti di Sion. Da quel momento tante cose sono successe ed escludendo i giorni olimpici ritengo proprio che molte di queste non siano piacevoli da ricordare. Siamo ormai al termine del 2009 e Torino vive ancora un clima Olimpico. Ma non si tratta di eventi sportivi. Del post-Olimpico sono rimasti i debiti. Torino è il comune d’Italia con il più alto debito pro capite stimato in 5600 euro per ogni abitante (neonati compresi). Dai conti di bilancio presentati in questi giorni risulta che il debito, in questo ultimo anno, ha raggiunto i 5,56 milioni di euro che è già un risultato di contenimento ottenuto con la dismissione (vendita) di proprietà immobiliari della città. Ma per estinguere il debito il Comune di Torino dovrebbe vendere almeno l’85% del suo patrimonio stimato in 7,36 milioni di euro. Quindi attenti alle false chimere che decantano che si possa avere un ritorno economico da un evento olimpico. Si parlava di una sicura crescita di turismo e così non è stato. Le strutture sportive si sono dimostrate ingestibili, anzi, una vera palla al piede e non solo per Torino ma di tutta la Provincia. Allora cari amici di Sion dovete gioire. Come al solito siete stati particolarmente fortunati. Beati voi, continuate così. Niente guerre e niente Olimpiadi.

A volte ritornano

Vi vogliamo qui raccontare un fatto curioso.
Per farlo dobbiamo fare un passo indietro, fino al 25 aprile 2008. La data di per sé potrebbe non dire molto se non che come tutti gli anni nel nostro paese si festeggia l’Anniversario della Liberazione dall’occupazione nazista.
Ma il 25 aprile 2008 a Torino, al Palatazzoli, si gioca la fase finale del Campionato Italiano di curling. All’ultimo turno del girone di qualificazione alle ore 16.00 il CC Lago Santo capitanato da Joel Retornaz incontra il CC 66 Cortina dello skip Antonio Colli, e perde, dovendo così passare dalla semifinale di recupero per poi vincere il titolo.
Da quel momento il Team cambierà nome e diventerà Trentino Curling, ma sopratutto comincierà la sua imbattibilità nelle partite di campionato, con invece molto meno successo nei Challenge.
Tutta questa imbattibilità fino a sabato 21 novembre 2009, sul ghiaccio di Pinerolo si gioca il II turno del campionato 2009/2010 e per il Trentino Curling arriva la prima e netta sconfitta, se non abbiamo fatto male i conti dopo 17 incontri.
E indovinate un po’ quale Team ha infranto l’imbattibilità: il CC 66 Cortina di Colli.
Ovviamente tutto questo per fare i complimenti al Trentino Curling per la serie positiva, ma anche e sopratutto al 66 Cortina, vera bestia nera della squadra campione d’Italia.

10 anni del curling piemontese con tante soddisfazioni

E sì… quest’anno festeggiamo i nostri primi 10 anni. Era il 1999 quando a Torino e Pinerolo si iniziava a giocare a curling. Nulla di paragonabile al movimento di oggi, solo alcuni gruppi di amici che giocavano una sorta di torneo tra Torino, Courmayeur e Sesto San Giovanni. La vincente guadagnava l’opportunità di andare a farsi umiliare per un week end a Cortina. Quando giocavi contro le squadre cortinesi capivi di non aver compreso nulla o quasi sul curling. Dal comportamento in pista, alle strategie di gioco, alle malizie che credevi inesistenti in questa disciplina. Ma in verità non avevi ancora incontrato chi nell’ambiente sapeva esprimerle al meglio. Ed era giusto così. In uno sport i corsi di apprendimento non finiscono mai. Devi aver letto il libro bello ma anche quello meno bello e solo quando nulla, in pista, può ferire la tua suscettibilità, allora sei pronto per vincere. In questa stagione 2008 – 2009 forse siamo arrivati ad un buon punto di  lettura e quindi i risultati iniziano a darci ragione. Ultimo, ma ritengo il più importante, il 3° posto del Team Sum Draghi Globetrotters alle finali del campionato femminile di Cortina. Brave ragazze. Avete ottenuto il giusto risultato per i vostri meriti. Ma solo per il momento. Di certo avete compreso che non è così impossibile immaginare qualcosa di più. Siete brave ma avete anche la forza di gruppo che può darvi quello slancio indispensabile per salire sul podio più alto. E’ stato un terzo posto nazionale. Nulla ci vieta, però, di poterlo considerare primo di tutto il nord ovest. E non è di certo cosa da poco. Parte di voi ha comunque potuto gustare anche il piacere del Titolo Italiano nel Campionato Misto. La fiaba è solo all’inizio. Quando indosserete per la prima volta la divisa della Nazionale Italiana agli Europei Misto di Praga, sono convinto che vivrete altre forti e indimenticabili emozioni. Peccato che anche i Presidenti non possano salire sul ghiaccio con la loro bella maglietta. Sarò comunque felice per voi. Come sempre insieme a voi.

Presidente, vero che…

Presidente,
vero che non ci farai mancare sul blog ufficiale un tuo post con il bilancio dell’annata del Curling Torino?
Penso che tu abbia faticato molto, ma abbiate mietuto dei bei successi, il misto, la femminile, i campionati italiani a Torino….
Ciao e grazie della bella annata di sport e divertimento.
Ciao
Claudio e i Dom-je Giassa

Risposta
Grazie Claudio e grazie a tutto il team “Dom-je Giassa”. Sono io a dovervi ringraziare. Vedendovi giocare in pista rivedo me stesso e torno indietro con gli anni. Anni in cui giocare a curling era solo puro divertimento. Serate dove giocare era anche il pretesto per incontrarsi divertirsi, bere una birra e poi a nanna. Poi l’agonismo, la presunzione, le gare di personalità, la nascita di gruppi e sottogruppi allontanano molti dal pensare che si tratta di un gioco e che quindi si fa per piacere e non per rivalsa.

Siamo arrivati al termine di una stagione veramente stressante, dal mio punto di vista.
Ho cercato come sempre di dare tutto quello che potevo ma so che per molti è ancora poco o forse non distribuito in egual misura.
Devo ammettere di aver sbagliato. Spinto dalle richieste di crescita ho cercato, in contemporanea, di dare sviluppo all’agonismo e poter seguire anche i principianti. Grave errore in una Torino che non ha un impianto dedicato. L’agonismo ha le sue esigenze. L’ambizione delle persone, e il loro ego, pure. Ammetto di non saper soddisfare le altrui ambizioni. Quindi per la prossima stagione chi vorrà cercare più alti obiettivi troverà in Pinerolo la giusta sede.
Torino, per il momento, non può che essere una buona sede divulgativa e amatoriale.
Così era ai suoi inizi e così tornerà ad essere. In questo modo anche il sottoscritto ritroverà i suoi momenti di gioco e di distrazione. Due ore di relax dopo lavoro anche per me. Per questo era nato il tutto e questo ritorneremo a essere. Ai più critici sul programma svolto in questa stagione chiedo scusa. Ma chiedo anche di essere più coerenti e più coraggiosi. Se ritenete di avere buone idee e vi sentite spinti da grandi iniziative posate la scopa e fondate una società. Toglietevi la curiosità di vivervi il curling da Presidenti.

Attenzione però non è solo questo il ruolo che vi attende. Dovete essere sempre pronti a dare una mano e fare attenzione a tutto e a tutti. Vestire i panni dell’esattore delle tasse nel raccogliere le quote di partecipazione (altrimenti il ghiaccio come si paga).
Prima dell’avvio della stagione viene comunicato il costo dell’attività e quindi chi aderisce accetta di sostenere questa richiesta economica. Ma anche su questo tema si deve cercare una forma agevole che non crei difficoltà e quindi si propone una dilazione dei pagamenti. Ma una stagione invernale, con più neve del solito, a qualcuno fa cambiare idea e decidere di non proseguire. Nulla da eccepire si intende ad eccezione del fatto che quando si prende un impegno si dovrebbe mantenere nel rispetto della società ma in particolare per i compagni di squadra che, coerenti, ti attendono in pista. Comunque sia si presuppone che si debba comunicare, scusandosi, per la futura assenza.
Questa si chiama correttezza, educazione, rispetto.
Di frequente nelle persone non trovo più queste qualità. Poveri loro.

Grazie ancora per aver elencato tutti i risultati conseguiti in una stagione dove però pesano più i giudizi contro.

CURLING ITALIA