La storia del Curling


LA SUA STORIA, DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI

Le sue origini si perdono in secoli lontani, ma la certezza della sua esistenza si ebbe nel 1511 in un’incisione trovata in Scozia e in seguito diventata famosa come la Stirling Stone.

All’incirca nello stesso periodo, questo sport apparve nei quadri dei pittori fiamminghi Pieter Bruegel e Jacob Grimmer.

Le prime testimonianze scritte sul gioco del curling risalgono al 1500. Contadini scozzesi facevano scivolare delle grosse “stones” (pietre) arrotondate naturalmente per l’effetto dell’acqua nei ruscelli, sulle superfici ghiacciate dei campi.

Le regole non erano poi così diverse da oggi, mentre molto diversi erano abbigliamento e attrezzatura.

Il primo curling club fu fondato nel 1716 nello Stirlingshire (Scozia) e chiamato Curling di Kilstyth.

Dal 1775 cominciarono a diffondersi pietre circolari con impugnatura di metallo e nel 1838, con la nascita del Royal Caledonian Club, si giunse alla definitiva standardizzazione della grandezza e della forma delle pietre di granito.

Gli emigranti scozzesi esportarono anche il gioco nelle distese ghiacciate del Nord America, soprattutto in Canada intorno al 1760 e poi negli Stai Uniti, dove la prima testimonianza risale al 1832.
Si iniziò a definire regole e tecniche e, sempre nel 1838, venne redatto il primo regolamento dal Caledonian Curling Club.

Occorre attendere fino al 1900 perché il gioco si diffonda in Europa.
In Italia nel 1953 la FISG (Federazione Italiana Sport del Ghiaccio) riconosce il curling come attività sportiva.

Solo nel 1973 ci fu l’annessione del Curling Italiano alla federazione WCF (World Curling Federation).

Ora si svolgono regolarmente campionati Assoluti, Europei, e Mondiali e nel 1922 la WCF è stata ammessa ai Giochi Olimpici con la prima apparizione a Nagano in Giappone nel 1998.

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