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dicembre 14th, 2011:

Secca smentita della Canadian Curling Association sul codice di condotta

Appena tornato in Canada, dagli Europei di Mosca, il capo della Canadian Curling Association (CCA), Greg Stremlaw, si è subito attivato per smentire quanto letto sul Calgary Herald in merito ad un presunto codice di condotta imposto dal CCA al pubblico spettatore nelle gare della Canada Cup. Stremlaw ha dichiarato: “Troppo rumore per nulla. La CCA non è contro l’uso dei campanacci, vuvuzelas, pompon, volti dipinti o qualsiasi altra espressione che dia piacere e divertimento agli spettatori del curling. L’incidente, o meglio l’incomprensione, che si è creata nell’evento di Cranbrook la scorsa settimana è stata creata dal personale di sicurezza in quella struttura sportiva.” Ricordiamo per chi legge quanto scritto nel post precedente che, a Cranbrook, per gli spettatori era stato vietato l’uso dei campanacci. Greg Stremlaw ha poi aggiunto: “In sostanza c’è stato l’intervento di un funzionario troppo zelante che ha avuto degli eccessi nell’interpretare la regola del divieto sui rumori molesti e di disturbo al gioco. Ma la CCA non ha preso nessuna decisione in merito all’uso dei campanacci e non li ha banditi dal nostro Campionato. La CCA vuole dare al  suo pubblico divertimento e un clima di festa.” Sicuramente Stremlaw dopo l’esperienza a Mosca è tornato in Canada molto più consapevole che la partecipazione del pubblico nel suo Paese è una importante risorsa da preservare e stimolare in tutti i modi. Al contrario, a Mosca, forse anche complice uno stadio eccessivamente grande, la  consueta carenza europea di pubblico ha continuato a riconfermare come nel vecchio Continente l’interesse per il curling è ancora un punto dolente per la Federazione Europea.

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